Webinar “Google Analytics illegale?” Affrontiamo la questione + Matomo

Ringrazio la Rete Informatica Lavoro che ha ospitato il webinar:

Negli ultimi mesi sono state messe in luce diverse criticità di Google Analytics, emerse all’interno di campagne di comunicazione lanciate da cittadini italiani. Queste campagne chiedono un serio adeguamento al GDPR, soprattutto da parte della pubblica amministrazione e dalle società che fanno servizi per la PA.

Obiettivi

  • Comprensione delle “risorse di terze parti”
  • Comprensione dei fattori di rischio di strumenti come Google Analytics sul GDPR
  • Comprensione dei principali metadati raccoglibili attraverso il protocollo HTTP
  • Comprensione dei cookie
  • Cos’è il progetto Monitora PA
  • Comprensione del concetto di 100% data ownership
  • Esplorazione di soluzioni di data ownership come Matomo Analytics (software libero)

Il webinar è consigliato a:

  • Agenzie di comunicazione sul web
  • Digital Project Manager
  • Web developer

Video PeerTube (45 minuti)

Video completo ufficiale (60 minuti)

Il video è stato rilasciato dal gentilissimo team di Rete Informatica Lavoro a questo indirizzo in licenza CC BY-SA (non è possibile sceglierla su YouTube ma è questa quella valida):

https://www.youtube.com/watch?v=iloqYJPiI0g

Download slide

Puoi usare questa presentazione per qualsiasi scopo (anche per scopi commerciali) a patto di citarmi da qualche parte e a patto di rilasciare le tue modifiche come libere. Credito consigliato:

Presentazione by Valerio Bozzolan in CC BY-SA 4.0

Allegati tecnici monitora PA

https://monitora-pa.it/2022/06/22/Allegato-Tecnico.pdf.

Sei una pubblica amministrazione? Migra a Web Analytics Italia

https://webanalytics.italia.it/

Questo strumento non l’ho inventato io, non sono un affiliato. È un servizio della pubblica amministrazione, per la pubblica amministrazione, ed esiste da anni. Qui tutte le domande frequenti:

https://webanalytics.italia.it/faq

Errata corrige

  • Slide #2:
    Ho detto che “nella vita reale sono uno sviluppatore”. Ovviamente anche il volontariato è la mia vita reale!
    Ho anche detto che “mi piace contribuire”. Mi riferisco al piacere di contribuire ai contenuti. Chiunque può farlo, basta solo iniziare a farlo e dialogare con gli altri e cercare di comprendere le regole della community.
  • Slide sugli inizi del web:
    Ho detto che una persona avrebbe digitato “https://”. Ovviamente avrebbe digitato “http://” (senza la S finale).
  • Ho detto un sacco di volte “mood della serata” e “mood del web” etc. quindi cercherò di non dirlo più per un paio d’anni. Scusate!
  • Non ho detto che sono socio volontario di Wikimedia Italia. In realtà mi sono tesserato nello stesso giorno a InformAzioni.wiki e a Wikimedia Italia (però in Wikimedia Italia un’ora dopo, tiè! ihih)
    Contatti in Wikimedia Italia:
    https://wiki.wikimedia.it/wiki/Utente:Valerio_Bozzolan
  • Domande finali: “Cosa ne pensi di Brave?”
    Quando ho detto che Brave non è stato ancora accettato dalla community di Debian, significa che Brave non è un pacchetto Debian. Invece Firefox e Chromium sono pacchetti nativi del rilascio stabile di Debian[1][2] e, di conseguenza, disponibili su migliaia di distribuzioni GNU/Linux.

    Non ho spiegato correttamente nel question time la “controversia Brave” che aveva scolvolto la sua community nel 2020. Eccola:
    https://decrypt.co/31522/crypto-brave-browser-redirect
  • Domande finali: “Supporto di Matomo nelle Conversions?”
    Sarebbe interessante richiedere l’aiuto di una persona che conosca bene questa specifica domanda per sapere se questo copre le proprie necessità:
    https://matomo.org/guide/reports/goals-and-conversions/
    Personalmente io uso questo componente e mi trovo molto soddisfatto ma non so se ciò che faccio io è esattamente ciò che si aspettava chi ha posto la domanda.
  • Domanda finale in privato: “Cosa ne pensi di questo software VPN?”
    Una banale VPN per uso domestico non dovrebbe necessitare di alcun tipo di software proprietario per essere usata, quindi astenersi da installare roba da pubblicità in Internet senza prima verificare che quella VPN funzioni anche soltanto con software liberi ben testati e universalmente noti (come OpenVPN, WireGuard, etc.).
    Quindi, un conto è voler cambiare il proprio indirizzo IP pubblico, un conto è rischiare di compromettere ancora di più il proprio dispositivo eseguendo potenziale malware o spyware.

Questo non era un webinar per parlare della navigazione individuale, ma nel quotidiano a parte Firefox o Chromium, suggerisco estensioni come uBlock Origin e impostando il proprio browser per eliminare i cookie all’uscita, aderire a DNT e rifiutare i cookie di terze parti, come minimo. Personalmente uso molto anche NoScript.

Detto ciò, ringrazio tutte le persone che lavorano a siti web e che ci aiutano a creare meno “mostri digitali”! :)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per favore, ricorda che non sono apprezzati commenti senza asd all'interno. asd