Simulare il lancio di un dado – Random Pascal

Premessa

Questo articolo è molto vecchio e l’autore di questa pagina nel frattempo è maturato un filino culturalmente e quindi si vergogna molto di quanto qui vi sia scritto. Nello specifico è da deficienti pubblicare un articolo in cui si mostra un programma che mostra un cazzo di numero a caso, fra l’altro in un linguaggio proprietario e che si studia al liceo e basta.

Questi contenuti comunque rimarranno online per aiutare a ricordarsi di quanto si era ignoranti in Informatica solo pochi anni fa e di quanto sia stata sottile la linea che mi separava da Aranzulla.

P.S.
Se trovi un’altra guida del genere in Internet senza un simile disclaimer, insulta immediatamente l’autore.

Dadi Turbo Pascal - Reyboz Blog

Siccome in aula informatica ci è stato ordinato di realizzare un programma in Pascal per estrarre un numero pseudo-casuale tra 1 e 6 estremi compresi, e siccome ci è stato segnalato che era stata fatta una richiesta identica agli studenti dei corsi precedenti, abbiamo deciso di rendere disponibile a tutti la nostra personale versione del: “simulatore di un dado a sei facce” in ambiente Pascal…ma leggermente più elaborata delle classiche..

  • Download del programma funzionante: Reyboz dadi
  • Listato:

PROGRAM RANDOM_DADI; USES CRT;
VAR A,B:INTEGER; F:ARRAY[1..7]OF STRING;
BEGIN
CLRSCR;
RANDOMIZE;
WRITELN('Simulatore del lancio di un dado a sei facce.');
WRITELN;
WRITE('Invio per iniziare, CTRL+PAUSE per uscire.');
READLN;
FOR B:=1 TO 6 DO BEGIN
CASE B OF
1:F[B]:='UNO';2:F[B]:='DUE';3:F[B]:='TRE';
4:F[B]:='QUATTRO';5:F[B]:='CINQUE';6:F[B]:='SEI';
END; END;
WHILE(TRUE)DO BEGIN
A:=20;
FOR B:=1 TO 6 DO BEGIN
GOTOXY(38,10);TEXTCOLOR(1);WRITE(F[B]);
SOUND(A+500);DELAY(A+10);NOSOUND;
A:=A+10;
CLRSCR;
END;
GOTOXY(38,10);TEXTCOLOR(15);WRITE(F[RANDOM(6)+1]+'!');
SOUND(A+500);DELAY(10+A);NOSOUND;
READLN;
END;
END.

Il programma è appunto più complesso del necessario per l’aggiunta un piccolo effetto audio-video prima di restituire sullo schermo il numero casuale, ed in più per puro nostro capriccio i numeri usciranno a parole anzichè in cifre. In ogni caso alleghiamo per i curiosi uno schemetto per comprenderlo al meglio.

var

  • A: determina la velocità del programma e i suoni di caricamento
  • B: per i cicli for
  • F: array di 6 elementi che contiene UNO, DUE, TRE ecc…

begin

  1. Scritta su schermo delle istruzioni
  2. Si attende la pressione di invio
  3. Si caricano in F le sei cifre in lettere.

while(true)begin

  1. Si azzerano suoni e tempi
  2. Vengono scritti 6 numeri alle coordinate 38-10 in colore blu + 6 suoni ad ampiezza e tempi crescenti
  3. Viene scritto il numero casuale alle coordinate 38-10 in colore bianco + un suono
  4. Si attende la pressione di invio.
  5. Ricomincia il ciclo while

end; end.

Ricordiamo che gli exe creati con il Turbo Pascal fanno capricci sui computer a 64 bit. Buon proseguimento sul nostro sito!

Sistema Operativo Portatile – Puppy Linux Live CD

Premessa

Non so se l’hai notato ma questo articolo è stato pubblicato nel 2011. Comunque il link al download della versione del 2011 funziona ancora. Che bello quando il web resiste al linkrot!

Puppy Linux è un sistema operativo unix-like composto da software libero molto valido per utilizzarlo senza installazione, in modo da nascondere ogni nostra traccia del proprio passaggio su un qualsiasi computer non appena si spegne il pc, oppure, più semplicemente, per essere usato in caso qualcosa sul computer dovesse guastarsi a livello di software, e poter così recuperare i file dell’hard disk.

Puppy Linux icon

E nonostante Puppy sia molto leggero affinché possa partire direttamente via live (cioè allo spegnimento è come se non vi fosse mai stato) vanta una rispettosissima stabilità pur non rinunciando ad una grafica decente.

A parer mio è un progetto veramente riuscito.

Come provarlo?

  • Scaricando la ISO da questo indirizzo: Puppy Linux 4.2 (99,9 mega appena!)
  • E masterizzando l’ISO su un CD-R come la classica “immagine disco” o file ISO

Ottenuto il CD del vostro Puppy Linux rimarrà soltanto più da inserirlo a computer spento ed attendere l’avvio, cosa che non durerà più di 10-15 minuti alternando schermate nere a testo bianco, con schermate blu, turchine, etc., in cui vi verrà soltanto chiesto di premere invio ogni tanto per confermare delle opzioni predefinite da Puppy.

Ed ecco come si presenterà in seguito:

Lucid Puppy Linux 5.0.0 release

Cioè un sistema operativo stabile, veloce e piuttosto accattivante per passare in rassegna in tutta tranquillità i file contenuti nell’hard disk, senza che il sistema operativo principale se ne accorga.

Da questo momento in poi tramite il gestore file potrete montare l’hard disk e lavorare sui file.

Su Puppy è possibile anche la navigazione ad internet (ovviamente), basta soltanto cliccare sull’icona Connect a sinistra, e selezionare il proprio metodo di connessione, se via cavo sceglieremo LAN, se via wireless sceglieremo Wireless.

Buon Puppy!

Suonare un pianoforte sulla tastiera di Windows

Premessa

Questo articolo è molto vecchio e l’autore di questa pagina nel frattempo è maturato un filino culturalmente e quindi si vergogna molto di quanto qui vi sia scritto. Nello specifico, l’autore prova conati di vomito al solo pensiero di consigliare software non-libero ad un lettore.

Questi contenuti comunque rimarranno online per aiutare a ricordarsi di quanto si era ignoranti in Informatica solo pochi anni fa e di quanto sia stata sottile la linea che mi separava da Aranzulla.

P.S.
Se trovi un’altra guida del genere in Internet senza un simile disclaimer, insulta immediatamente l’autore.

Immagine emulatore musicale per Windows - Reyboz BlogSiccome abbiamo già parlato di funzioni per emettere un suono dal Pascal oggi ne citeremo un’ulteriore per leggere un carattere alla sua sola pressione: potremo così ad esempio creare un piccolo programma per suonare dal vivo dalla tastiera del pc.

Approfondimento per i neo programmatori in Pascal

Il programma sommariamente segue questo piccolo schema logico:

  1. Si richiede un input
  2. Continua se il carattere è una cifra da 0 a 9; altrimenti -> punto 1
  3. Continua se il carattere non è zero; altrimenti -> punto 7
  4. Impostare frequenza (hz) e testo (nm) a seconda del carattere inserito
  5. Suonare la frequenza e scrivere il testo.
  6. Torna al punto 1
  7. (Fine del programma)

In linguaggio Pascal l’input immediato (senza premere invio) si ottiene con X=READKEY, al posto del classico readln(x). In questo modo appena si premerà un tasto, si otterrà X. Da notare che con il metodo Readkey l’input non viene scritto sullo schermo…

Ecco dunque il listato dell’intero programma Reyboz Sound:

PROGRAM REYBOZ_SOUND; USES CRT;
VAR X:CHAR; HZ:INTEGER; NM:STRING;
BEGIN
CLRSCR;
WRITELN('Inserisci da 1 a 9 per suonare, 0 per uscire.');
WHILE(X<>'0')DO BEGIN
REPEAT;
X:=READKEY;
UNTIL (X='0')OR(X='1')OR(X='2')OR(X='3')OR(X='4')OR(X='5')OR(X='6')
OR(X='7')OR(X='8')OR(X='9');
CASE X OF
'1': BEGIN HZ:=262; NM:='DO ';END;
'2': BEGIN HZ:=294; NM:='RE ';END;
'3': BEGIN HZ:=330; NM:='MI ';END;
'4': BEGIN HZ:=349; NM:='FA ';END;
'5': BEGIN HZ:=392; NM:='SOL';END;
'6': BEGIN HZ:=440; NM:='LA ';END;
'7': BEGIN HZ:=494; NM:='SI ';END;
'8': BEGIN HZ:=523; NM:='DO+';END;
'9': BEGIN HZ:=587; NM:='RE+';END;
END;
SOUND(HZ);
WRITE(NM,' ');
DELAY(100);
NOSOUND;
END;
WRITELN('Fine programma.');
READLN;
END.


Comunque sottolineiamo che per utilizzare il nostro Reyboz Sound non occorre essere geni d’informatica in quanto dal link citato in alto si ottiene un exe (e gli exe partono con due clic…). Ricordiamo inoltre a tutti i possessori di computer a 64 bit che il Turbo Pascal e i suoi derivati non funzionano o fanno capricci su Windows 7, quindi prendetevela con Bill se qualcosa non funziona sul vostro 7! ;) Buon Reyboz Sounding a tutti!

Trasferire giga di file da un computer all’altro

Premessa

Questo articolo è molto vecchio e l’autore di questa pagina nel frattempo è maturato un filino culturalmente e quindi si vergogna molto di quanto vi sia scritto. Nello specifico, l’autore prova conati di vomito al solo pensiero di consigliare crapware.

Questi contenuti comunque rimarranno online per aiutare a ricordarsi di quanto si era ignoranti in Informatica solo pochi anni fa e di quanto sia stata sottile la linea che mi separava da Aranzulla.

P.S.
Se trovi un’altra guida del genere in Internet senza un simile disclaimer, insulta immediatamente quell’autore.

Oggi vi parleremo di un servizio online a dir poco rinomato: WeTransfer.com

Screenshoot di WeTransfer.com

Esso permette di caricare sul web un numero pazzesco di file (fino a due gigabyte) e di inviarli fino a 20 destinatari differenti tramite posta elettronica: ma non direttamente all’indirizzo del ricevente (anche perchè lo intaserebbe per ore) ma tramite un semplice link di avviso, da cliccare per venire reindirizzati al download.

Veramente comodo e funzionale.

Tutti i file caricati su WeTransfer sono disponibili per due settimane, senza nessuna richiesta di pagamento in quanto il sito si mantiene con la proiezione sfrenata di pubblicità accattivante in background.

Purtroppo il sito, essendo realizzato in Flash, è per ora letteralmente inutilizzabile tramite un telefono cellulare o un tablet, ma aspettando che il servizio venga totalmente riscritto in HTML potete tentare incrociando le dita a questo indirizzo: wetransfer.com/html dedicato a chi Flash Player non lo vuole proprio.

Segnaliamo infine la versione Beta di WeTransfer che dovrebbe essere presto disponibile a tutti nel seguente subdominio: beta.wetransfer.com

Buon scambio di file a tutti e buona navigazione.

Costruire un pannello solare a lattine

Da anni in Danimarca una ditta chiamata SolarVenti sta riscuotendo un notevole successo nel produrre un particolare impianto di riscaldamento basato su un principio molto semplice: produrre calore tramite un piccolo pannello con all’interno una rete di tubazioni scure, esposte al sole, che riescono ad accumulare l’aria calda fino ad una temperatura media di 50 gradi; aria, che viene poi iniettata a piacimento in una serra o in una casa.

Immagine del progetto del pannello solare SolarVenti realizzato in lattine di bibite - Reyboz Blog

Questo principio come vedete dall’immagine è ri-applicabile utilizzando anche materiali ritrovabili a poco prezzo sul mercato, come un guscio in legno e una lastra in plexiglass per la struttura, un po’ di lattine per il cuore: ed il gioco è fatto!

Il tutto è veramente semplice seguendo questo video (il più accurato) ma che riassumeremo negli 8 punti chiave.

Noi abbiamo impiegato circa 50/60 giorni per realizzare un simile pannello, ora però funziona a pieno regime per almeno 3/4 ore al giorno e riscalda una piccola serra a meraviglia. Potrebbe essere un’eccellente idea installare questo tipo di impianto sulla propria casa in montagna, poichè l’aria emessa dal pannello è deumidificata. Ecco dunque i passi citati nel video:

  1. Costruzione di una scatola di circa 2 metri per 4, munita di un foro d’ingresso dell’aria nella parte laterale-alta e un foro di uscita sulla laterale-bassa.
  2. Preparazione di 2 piccoli supporti identici per le lattine, muniti di larghi fori circolari della dimensione di una lattina.
  3. Disporli ad una spanna dagli estremi della scatola incollandoli al fondo con colla o con un incastro (nel video è ad incastro).
  4. Ottenere un gran numero di lattine vuote identiche (potete chiedere a ristoranti vicini di rendervi le lattine da buttare) rimuovendo tutta la faccia superiore, e eseguendo 3 piccoli buchi sulla inferiore.
  5. Unirle con silicone resistente ad alte temperature (vedi negozi bricolage) lasciandole ad asciugare in un posto fermo per un paio di giorni, in modo da ottenere circa 8 colonne formate da 8 lattine l’una.
  6. (Segue l’installazione opzionale di un piccolo termostato.)
  7. Incastrate le colonne tra un supporto e l’altro (punto 2) all’interno della scatola e coprire il tutto con spray nero (resistente alle alte temperature).
  8. Fissare sulla scatola una lastra in plexiglass (vedi negozi bricolage).

I passi 1, 5 e 8 sono quelli fondamentali: occorre cercare di creare una scatola senza spifferi, lasciando solamente un bocchettone di ingresso dell’aria laterale-alto e di uscita laterale-basso (o viceversa); ma non meno importante dev’essere la foratura delle lattine, che dovranno risultare con una faccia completamente aperta ed un’altra munita di piccoli fori in modo che l’aria circoli lentamente dentro di esse; infine la chiusura più ermetica possibile del pannello con la lastra in plexiglass.

Riportiamo infine il sito della SolarVenti, e di altri video correlati a questo tipo di impianti.

Buona costruzione e navigazione.

Ricevuto ID basso eMule – Soluzione

Oggi mi è capitato di aprire eMule e di vedere un simpatico messaggio: Attenzione hai ricevuto un ID basso.

Icona del noto server di condivisione eMule/aMule offerto dal Reyboz Blog

Non ci avevo mai fatto caso, e dopo varie ricerche ho scoperto che questo significa che il server di eMule mi ha riconosciuto come un utente dalla connessione potenzialmente lenta e quindi si impegnerà a svantaggiarmi per velocità di scaricamento e per quantità di file da scaricare.

Stavo già cercando un bel muretto dove sbatterci la testa finchè sbirciando nella guida di eMule non ho trovato un articolo ricchissimo di informazioni su come accontentare il Mulo e consentirgli di sfruttare la maggior parte della nostra banda, aprendo alcune porte del nostro modem/router… Ma siccome l’argomento è piuttosto complicato, come si fa? Accedendo al pannello di controllo del proprio modem, e impostando alcuni parametri per lasciar libera la banda ad eMule.

Il pannello del modem

Il pannello del modem è un interfaccia utilissima che permette di gestire tutto ciò che riguarda il proprio modem, e si accede ad esso visitando con il proprio browser (Firefox, o Explorer ad esempio) un indirizzo IP, cioè un indirizzo “formato da numeri”. Di solito questo indirizzo è simile a 192.168.1.1, ma per saperlo con precisione occorre fare una ricerca su internet, del tipo “Indirizzo configurazione modem Alice“.

Trovato l’indirizzo di configurazione del proprio modem, visitatelo come se fosse una pagina internet. Potrebbe chiedervi username e password.

Pannello di configurazione del modem - Reyboz Blog

Se vi chiedesse username e password e non li sapete, andatevi ancora a cercare su internet qualcosa di simile a “Default username password modem Alice” o tentate con questa tabella degli username/password più utilizzati di default:

Username Password (1)
administrator administrator
admin admin
<vuoto> <vuoto>
admin <vuoto>
<vuoto> admin
root root
<vuoto> password
Username Password (2)
<vuoto> BRIDGE
admin system
admin switch
sysadm sysadm
monitor monitor
manager manager
security security
Username Password(3)
root pass
Manager <vuoto>
User <vuoto>
D-Link D-Link
!root <vuoto>
<vuoto> PASSWORD
Guest <vuoto>

Dentro al pannello

Se siete riusciti ad entrare dentro al pannello di configurazione del modem, fatevi un giretto e andatevi a cercare una pagina che abbia come titolo qualcosa di simile:

  • Virtual server (70% dei casi)
  • Port forwarding (20% dei casi)
  • Port Mapping
  • NAT
  • Advanced Setting
  • Control

Accederemo così alla finestra di configurazione delle porte del modem (se è disponibile!). Ora bisogna solo riuscire ad impostarla.

In alcuni modem l’opzione è addirittura predefinita con appunto il nome di “eMule“, o “eDonkey“. Nel caso ci fossero queste opzioni, abilitiamole entrambe e salviamo: dovrebbe bastare.

Se non ci fosse questa scelta bisogna invece fare tutto a mano: Creiamo una nuova voce, chiamandola “eMule”, inserendo ovunque: porta: 4662, protocollo: TCP, e l’IP server: 192.168.1.3. Poi creiamo una nuova riga, chiamandola di nuovo “eMule”, e inserendo in tutti gli spazi la porta: 4672, il protocollo UDP, e l’IP server: 192.168.1.3. E infine un’altra di nuovo “eMule”, inserendo in tutti gli spazi la porta: 4711, il protocollo: TCP e l’IP server: 192.168.1.3.

Qualcosa di simile a questo insomma:

Nome
Esternainiziale Esternafinale Protocollo Internainiziale Internafinale IPserver
eMule 4662 4662 TCP 4662 4662 192.168.1.3
eMule 4672 4672 UDP 4672 4672 192.168.1.3
eMule 4711 4711 UDP 4711 4711 192.168.1.3

Salvate, chiudete il pannello di controllo del modem così configurato, riavviate eMule, e osservate se in fondo c’è ancora il nostro temibile messaggio!

Se ciò dovesse accadere può essere per un infinità di motivi: Avete un Firewall, un indirizzo IP dinamico, un server mal scelto, eMule configurato diversamente dallo standars, o avete semplicemente fatto un pasticcio nelle impostazioni precedenti :D

Se avete bisogno di aiuto commentate!

 

Salvatore Aranzulla – Beata la nostra ignoranza

Premessa

Questo articolo è molto vecchio e l’autore di questa pagina nel frattempo è maturato un filino culturalmente e quindi si vergogna molto di quanto qui vi sia scritto. Nello specifico non serve infierire spalando merda su qualcuno che per campare deve scrivere articoli del cazzo dedicati a persone con problemi seri e la cui vita informatica è completamente compromessa dall’uso di 100% software proprietario sui loro dispositivi.

Questi contenuti comunque rimarranno online per aiutare a ricordarsi di quanto fossi ignorante pochi anni fa e di quanto sia stata sottile la linea che mi separava da Aranzulla.

P.S.
Ho una e-mail inviata da Salvatore Aranzulla in persona in cui mi chiedeva se cortesemente potevo aggiornare i collegamenti al suo sito entranti da questo articolo con l’esplicito scopo di migliorare la mia e la sua speculazione SEO. È la calma e la pacatezza di queste antifone alla Padrino che ti fanno capire che è meglio se abbassi i toni per non rischiare minacce legali. Comunque lo ringrazio perché mi ha ricordato che non lo avevo ficcato in rel="nofollow" come bisogna invece fare per ogni link creato da uno spammer.

Cari lettori viva l’ignoranza.

Se siete dei fanatici di vestiario e davanti ad una vetrina vi capita la giacca più bella che abbiate mai visto, ma appena vi avvicinate la commessa vi accoglie dicendo: lo sa che per chiudere questa specifica marca si può usare questa specifica marca di chiusura lampo? Oppure se adorate articoli di calzature e un giorno vedete alla televisione una pubblicità su come slacciarsi dai piedi una $precisa_marca_di_scarpe… beh sarete allora in grado di capire che c’è un motivo se nel sito più visitato d’Italia (secondo il proprietario) cioè Virgilio Tecnologia in cui il manager è un teeneger di nome Salvatore Aranzulla si trovino solo articoli acchiappa click tipo come-aumentare-la-durata-della-batteria-del-iphone… abbassandone la luminosità. Quale grande lezione di fisica.

Articolo 1: Come aumentare la durata della batteria dell’iPhone

A parte il fatto che qui il termine iPhone è usato in sineddoche per intendere qualsiasi telefono cellulare al mondo, questo tizio campa sul fatto che la gente cerca idiozie su Google, oltre al fatto che il sito di cui parliamo è affiliato a Virgilio Tecnologia che presumibilmente darà due quattrini per promuovere i suoi prodotti con articoli del genere:

Articolo 2: Un signor super computer +  coincidenza
Articolo 3: Lettore musicale portatile + coincidenza (collegamento interrotto)

Inutile dire che tutti gli utenti siano estremamente soddisfatti da questo genio del SEO. Fra l’altro è un peccato che sul canale Youtube siano disabilitati i commenti.

Articolo 4: Come aumentare la durata della batteria del computer

Come parodia di sè stesso è anche meglio di quelle realizzate da altri.

Trasformare una webcam in telecamera di sicurezza

Premessa

Questo articolo è molto vecchio e nel frattempo il software in questione è morto. Chiudi questa scheda e fai altro nella vita.

Oggi parlemo di un programma capace di trasfomare la tua webcam in una telecamera sensibile al movimento: non appena un corpo si avvicina ad essa, rimarrà immortalato all’interno di una foto salvata in una cartella a tua scelta. Il programma è software libero (e gratuito) si chiama Dorgem ed è disponibile per Windows ed è adattabile per Ubuntu (vedi Wine).

Immagine di Hal origine: 2001 Odissea nello Spazio

Dorgem è scaricabile facilmente attraverso la loro pagina Ufficiale, che però non è munita di una gran guida per l’utilizzo e quindi come al solito ci dovranno pensare i loro utenti: Scarichiamo il programma in .exe (da qui), installiamolo, e lanciamolo. Vedremo una piccola finestra nella quale, cliccando su Options dovremo spuntare le seguenti:

  • √ Minimize to system tray
  • √ Use motion detection
  • √ Reconnect if…1 minuts
  • √ Show message boxes

Poi recandoci su Store setting, clicchiamo su Add, spuntiamo File, e compiliamo il modulo in questo modo:

  • Name = Foto-%G-%g
  • √ Enable
  • Interval= 30 Seconds

E, attenzione, nel Filename dovremo scegliere la cartella da utilizzare per salvarci dentro le foto scattate dalla nostra webcam, e sarà importante dopo averla scelta, inserire nella finestra che comparirà il seguente nome file:

Foto-%G-%g

Quindi tornando al menù di prima e spuntando solo più “√ Reset time when not stored”, e dando ok avrete finalmente la vostra webcam impostata come una minaccia fotografica per qualunque oggetto in movimento, se volete poi decidere di far partire Dorgem all’avvio beh: guardate qui. Occhio alla memoria del computer: Dorgem vi riempie se avete l’abitudine di tenerlo acceso durante la vostra entrata…

Alla prossima!

Dita spaziali o abile trucco?

Premessa

Questo articolo è molto vecchio e l’autore di questa pagina nel frattempo è maturato un filino culturalmente e quindi si vergogna molto di quanto vi sia scritto. Nello specifico solo un bimbominkia pubblicherebbe un articolo in cui ci si intrattiene con self-XSS.

Questi contenuti comunque rimarranno online per aiutare a ricordarsi di quanto si era ignoranti in Informatica solo pochi anni fa e di quanto sia stata sottile la linea che mi separava da Aranzulla.

P.S.
Se trovi un’altra guida del genere in Internet senza un simile disclaimer, insulta immediatamente quell’autore.

Esiste uno Speedtest online per contare il numero di parole che riesci a scrivere sulla tastiera in un minuto e si chiama: 10 fast fingers.com.

Nella media una persona si aspetterebbe 70-90 caratteri al minuto e qualche errorino qua e là…ma anche con tutta la buona volontà del mondo, questo risultato citato in basso come diavolo può essere umano?

Immagine del Test eseguito dallo staff

E siccome non è un lavoretto di photoshop la domanda è come ci siamo riusciti? Il risultato è un semplice stratagemma: sbirciare nei codici della pagina, scovare qualche variabile javascript, tentare di ipotizzare il suo uso nell’applicazione, modificarla (prevedendo il risultato), e iniettare il tutto nella pagina tramite la barra degli indirizzi. Cioè…

  • Visualizzare la pagina
  • Cliccare Tasto destro -> Html (o visualizza sorgente)
  • Cercare qualcosa che salti all’occhio…(var sekunden)
  • Ipotizzare il suo uso (saranno mica i secondi?)
  • Modificare la variabile con un codice da lanciare nella console di debug:

Il codice agisce sulla variabile sekunden che rappresenta il conto alla rovescia dell’applicazione, facendolo tornare da capo. Avrete così un metodo per avere un tempo illimitato per scrivere tutte le parole che vogliamo e superare tutti gli altri con tranquillita estrema…

Provate inoltre questo script più elaborato copiandolo ed incollandolo nella console di debug:

x='Tempo aumentato'; h='<button%20onclick="javascript:sekunden=-40;alert(x);">'; j='<h1><em>Incrementa%20il%20Contatore!</h1></em></button>'; o=h+j; document.getElementById('info').innerHTML=o; alert('Modifica della pagina HTML. Usa il nuovo pulsante nella pagina.');

Buona continuazione.