Empathy – Messaggistica universale per Ubuntu

Empaty - Reyboz Blog

Ogni giorno messaggiamo con servizi ingombranti, come ad esempio la chat di Facebook, che per essere utilizzata si deve tenere aperto il browser anche se si desidera solo e soltanto la chat…oppure MSN che si appesantisce ammorbandoci di pubblicità e funzioni mai prese in considerazione.
Per fortuna in Ubuntu qualcuno ha ben pensato di crearne una veloce che riesce a gestire in una piccola finestrella ogni tipo di client messaggistico, il suo nome è  Empathy, ma non richiede presentazioni in quanto spesso, è preinstallata.

Con essa si potranno importare (anche contemporaneamente) tutti questi servizi:

  • AIM
  • Chat Facebook
  • Google Talk
  • Chat IRC
  • MSN
  • Chat MySpace
  • Chat Yahoo!
  • Jabber

E ancora altre!

Perchè non provarlo dunque?
Troveremo Empathy cliccando sul nostro nome utente di Ubuntu (in alto a destra del nostro schermo) e selezionando Account Messaggistica nel menù a tendina.

Impostare le chat

Settaggio di una chat con Empathy - Reyboz Blog

Per impostare una chat (di quella di Facebook ne parliamo nel paragrafo dopo) basta:

  • Aprire Empathy dal nome utente di Ubuntu → Account messaggistica
  • Cliccare Aggiungi
  • Scegliere un protocollo (MSN ad esempio)
  • Inserire i dati (nome e password)
  • Applicare la scelta

In seguito nella stessa finestra cliccheremo sulla chat appena impostata nel menù a sinistra e nel blocco che comparirà a destra spunteremo la casella Abilita.
In questo modo appena riceveremo un messaggio da un amico, si presenterà alla nostra attenzione una finestra a suo nome con solo e soltanto la chat a lui dedicata.

Impostare la chat di Facebook

Settaggio chat di Facebook su Empathy - Reyboz Blog

Per abilitare la chat di Facebook è leggermente più complicato ma si risolve in meno di qualche minuto.

  • Apriamo Empathy dal nome utente di Ubuntu → Account messaggistica
  • Clicchiamo sul bottone Aggiungi
  • Scegliamo il protocollo Facebook
  • Clicchiamo sul link di Empathy nominato come Questa pagina

Si aprirà il browser con la schermata di Facebook richiedente il nome utente personale sostitutivo all’ID identificativo numerico, sceglietelo e salvatelo. A questo punto

  • Copiamo il nostro nome utente di Facebook appena scelto
  • Incolliamolo come nome utente anche su Empathy
  • Inseriamo la nostra password di Facebook su Empathy
  • Applichiamo le modifiche

Avremo così impostato la nostra chat di Facebook, successivamente occorrerà spuntare il blocco Abilità nella stessa identica finestra, et voilà, appena riceveremo un messaggio da un amico si aprirà una finestrella a suo nome in cui potremo messaggiare senza nient’altro di superfluo.

Piccola pignoleria

Icona del pannello di Ubuntu - Reyboz Blog

Per avere a disposizione la lista dei contatti on-line occorre aver attivato un indicatore di Evolution nel pannello del nostro Ubuntu. Se non lo abbiamo già fatto inseriamolo adesso:

  • Clic sul pannello superiore di Ubuntu → Aggiungi al pannello
  • Cerchiamo l’Indicatore e aggiungiamolo

A questo punto avremo un’icona a forma di e-mail sulla quale, cliccandoci sopra e scegliendo la voce Chat, avremo a disposizione anche l’intera lista contatti.


Motore di ricerca Reyboz Search

Il 3 ottobre 2010 era arrivato online il “motore di ricerca” Reyboz search. Era una inutile fottuta pagina con una fottuta <form> che rimandava a Google. Su sfondo nero.

Questo non è un motore di ricerca, questa è una stronzata.

Questo articolo rimarrà qui per ricordarmi di quanto fossi deficiente.

Google a risparmio energetico? – Blackr? Yeeeah!(?)

Premessa

Questo articolo è molto vecchio e l’autore di questa pagina nel frattempo è maturato un filino culturalmente e quindi si vergogna molto di quanto vi sia scritto. Nello specifico, non è molto intelligente chiamare “motore di ricerca” il lavoro di un dodicenne che ha fatto un <form> nero verso Google dicendo che salverà il mondo. Sebbene ci sia un sentimento di sensibilizzazione ambientale sotto, forse puoi iniziare evitando di buttare le sigarette per terra o raccogliendone qualcuna. Che ne so. O spegnere il telefono ogni tanto e piantarla di leggere blog idioti. Questo sì che fa risparmiare energia.

Questi contenuti comunque rimarranno online per aiutare a ricordarsi di quanto si era ignoranti in Informatica solo pochi anni fa e di quanto sia stata sottile la linea che mi separava da Aranzulla.

Blackr è stato “Google in abito scuro” (ora è uno squallido blog pubblicitario).

Blackr - Google in abito nero - Reyboz Blog
http://blackr.it

Secondo l’autore di Blackr, avere una versione di Google completamente nera aiuterebbe a far risparmiare energia e a salvare il pianeta.

I conti secondo l’autore

  • Google conta circa: 200 milioni di ricerche al giorno
  • L’utilizzo medio di Google è di: 10 secondi al giorno/persona

Quindi in totale su Google si trascorrerebbero in media 550 mila ore al giorno.

Ma continua:

  • Se un monitor sulla pagina bianca di Google utilizza circa: 74 Watt
  • Mentre Blackr ne fa consumare circa: 56 Watt

Il risparmio mondiale annuale sarebbe mediamente di: 3000 Megawatt/ora all’anno.

L’autore continua dicendo che una centrale nucleare produce in media 1600 Megawatt… e che utilizza circa 30 tonnellate di uranio, «ditemi voi perché non provare».

Bisogna subito passare a Blackr perchè altrimenti siamo spacciati usando Google perchè il bianco consuma e il nero no mentre il nero non consuma e il bianco sì insomma no uranio no centrali nucleari!1!1!1!

L’autore di Blackr afferma che usare Blackr potrebbe salvare i nostri figli, i nostri nipoti, i gatti dei nostri nipoti, …, però bisognerebbe anche considerare che la persona che ha tirato su questo sito guadagna vagonate di soldi in pubblicità tramite un servizio offerto da Google chiamato Google CSE (che fra l’altro potrebbe rimuovere per risparmiare energia). Permette appunto di offrire una pagina di risultati di Google personalizzata (qui, in “nero”). Insomma, più gente usa questo servizio più gente clicca sui risultati in evidenza da Google Adword → più gente clicca sui risultati di Google Adword e più Blackr guadagna parecchi soldi. Cosa che Blackr non ha bisogno di fare perché è una stupida pagina HTML e il suo costo di mantenimento è di 10 euro l’anno. Forse meno.

Inoltre usando Blackr si sta regalando a Blackr qualsiasi propria parola digitata. OK, mediamente a nessuno interessa la propria privacy, ma se foste voi i proprietari di Blackr, immaginate di poter sapere cosa ha cercato chi.

Beh, oltre a Google ovviamente.

È lo stesso problema che ha anche Google
It’s the same problem Google has

Ammetto di aver usato Blackr per un bel periodo, ma in ogni caso ho sempre avuto il componente aggiuntivo Self-destructing cookies e Adblock Edge abilitati sul mio bel Mozilla Firefox, per ogni sito esistente.

Insomma, può davvero Blackr salvarci? Io credo neanche minimamente. Fra l’altro, sembra che parecchi cerbiatti vengano uccisi ogni volta che un cristiano preme il tasto Cerca di Google. Insomma a parer mio si è riusciti a fare molti soldi nel nome dell’ambiente, a caso, strumentalizzando gli ambientalisti.

Una stretta di mano virtuale agli autori di Blackr. Riuscendo a far soldi facendo informaticamente nulla e ecologicamente quasi niente. Ricorderei che diversi “giornalisti” hanno sponsorizzato “a gratis” Blackr nei più disparati servizi televisivi sulla tecnologia, Rai e Mediaset ecc.

Geniale.

(Immagine ovviamente presa da xkcd, sotto licenza CC-By-Nc.)

 

Magnifica Dock circolare per Windows

Premessa

Questo articolo è molto vecchio e l’autore di questa pagina nel frattempo è maturato un filino culturalmente e quindi si vergogna molto di quanto qui vi sia scritto. Nello specifico, l’autore prova conati di vomito al solo pensiero di consigliare software non-libero ad un lettore.

Questi contenuti comunque rimarranno online per aiutare a ricordarsi di quanto si era ignoranti in Informatica solo pochi anni fa e di quanto sia stata sottile la linea che mi separava da Aranzulla.

P.S.
Se trovi un’altra guida del genere in Internet senza un simile disclaimer, insulta immediatamente l’autore.

Una bellissima applicazione per Windows è la dock circolare, inventata da ormai parecchi anni ma piuttosto sconosciuta al mondo…

Dock circolare per Windows - Reyboz Blog

Bella e gratis. Utile per tenere le icone in modo ordinato senza occupare tanto spazio.

Passi per l’installazione su Windows XP, Vista e 7:

  • Scaricare da  qui
  • Cercare il file sul desktop o nella cartella Documenti → Download
  • Selezionare il file CircleDock…
  • Tasto destro → Estrai tutto

Dopo l’estrazione, selezionate la cartella e trascinatela nel menù di avvio delle applicazioni in questo modo:

  • Fate in modo che la cartella estratta dal download sia ora sul desktop
  • Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, cliccate sulla cartella della dock trascinandola sul simbolo start
  • Aspettate che si apra la finestra di start e recatevi in Programmi (o Tutti i Programmi)
  • Arrivati in Tutti i Programmi riponete il file in Esecuzione Automatica.

Domande frequenti

Perchè non vedo più la dock?

Perchè scompare, per rivederla basta andare in basso a destra (area di notifica) e cliccare sull’ icona chiamata “CircleDock”.

In ogni caso la Dock  scompare perchè nelle sue impostazioni predefinite è impostata per scomparire al click, ma potete settarla anche con altre opzioni in questo modo:

  • Clic destro sul simbolo della Circle Dock (nell’area di notifica) → selezionare Setting
  • Quando si apre una finestra cliccare su General
  • Su general selezionare al posto di  “Z- Level”, “Normal”.

E rimarrà lì.

Come  impostare che scompaia ad un mio comando?

In questo modo:

  • Clic destro sul simbolo della Circle Dock in basso a sinistra → Setting
  • Si aprirà una finestrella, recarsi su Toggling con 1 clic
  • Sul menù “Toggle Visibility Mouse Button” selezionare “MButton”
  • Sul menù “Show Dock When I Move…” e selezionare “Screen Right Edge”.

In questo modo, sia mandando il mouse nell’angolo in alto a destra dello schermo, sia cliccando la rotellina del mouse (per chi c’è l’ha) la Circle Dock comparirà o scomparirà…

Come impostare la lingua italiana?

  • Clic destro sul simbolo della Circle Dock in basso a sinistra → Setting
  • Recarsi in Language.

A questo punto selezionate il file chiamato Italiano e date Ok.

Buona CircleDock a tutti! Se qualcosa non funziona non esitate a commentare.

Ubuntu – Effetti grafici mozzafiato con Compizconfig

CompizConfig è lo strafamoso programma per la gestione grafica ubuntiana, che permette di ottenere animazioni mozzafiato.

Schermata di amministrazione degli effetti grafici di CompizConfig per Ubuntu - Reyboz Blog

Partiamo con l’installazione.

  • Applicazioni → Ubuntu Software Center
  • Nella barra di ricerca e digitiamo CompizConfig
  • Trovato CompizConfig diamo Clic → Installa

Al termine dell’installazione cerchiamo il nostro CompizConfig in Sistema → Preferenze → Gestore configurazione CompizConfig, o da Ubuntu 11.10 cercando Compiz Config utilizzando la ricerca nella “Home della dash”.

Pur essendo di interfaccia intuitiva chiariamo come impostare gli effetti più accattivanti dove occorre passare a rassegno alcune impostazione apparentemente complicate.

Proviamo ad associare alla chiusura di una nostra finestra l’effetto Lampada magica:

  • CompizConfig → Effetti → Animazioni
  • Ripristiniamo le impostazioni predefinite delle Animazioni di Apertura cliccando sui due simboli a Scopetta a destra (o le icone a forma di freccia, a seconda della versione).
  • Selezioniamo nella tabella la prima voce (Planata 2, o Glide) e diamo un clic sul bottone modifica
  • Si aprirà una finestrella, da impostare così:

Effetto di apertura: Lampada magica

Durata: 1000 (millisecondi)

  • In seguito diamo clic su Chiudi

A questo punto restando sempre nella stessa finestra abilitiamo le modifiche spuntando il riquadro “Abilitare «Animazioni»” et voilà. Queste impostazioni possono essere applicate anche alle Animazioni di chiusura e alle Animazioni di minimizzazione delle finestre, ma possiamo scegliere la durata degli effetti e gli effetti stessi a nostro piacimento.

Personalizziamo con cura le Animazioni delle nostre Finestre, e se capitano problemi, basterà cliccare sui simboli a scopetta (o di frecce) per tornare alle impostazioni predefinite.

Nota Bene

Nel caso che Compizconfig non funzionasse correttamente, provare ad aprire il terminale e digitare questo comando dando Invio:

compiz --replace

Ora dovrebbe funzionare.

Nota Bene 2
Se desideri anche installare altri effetti extra come la chiusura a fuoco delle finestre, usa invece questo comando:

sudo apt-get install compiz-fusion-plugins-extra

In caso di errori commentate!

Impostare correttamente Screenents su Ubuntu

“Screenlents”  è il programma più evoluto nell’ambito di widget per Ubuntu, si adatta perfettamente a Compiz Fusion e fornisce widget molto simili a quelli di Vista e Mac. E’ inoltre possibile scegliere di installare widget da internet e modificarne dimensione, impostazioni e temi.

Immagine della schermata di settaggio widget, dal programma Screenlents per Ubuntu, offerto dal Reyboz Blog in un articolo di Valerio Bozzolan

L’installazione per coloro che hanno i rilasci più recenti è semplicissima, tramite l’Ubuntu Software Center.

Recatevi su Applicazioni→Ubuntu Software Center
Nella finestra dell’Ubuntu Software Center selezionate Accessori e andate a cercare l’applicazione Screenlents
Trovata l’applicazione Screenlents date Clic → Installa

Al termine dell’installazione il programma Screenlents verrà situato in Applicazioni →Accessori.

Impostare all’avvio

Il programma Screenlents è molto intuitivo, ma ecco le istruzioni per impostare un widget e ordinargli di attivarsi ad ogni login del computer, prenderemo come esempio la calcolatrice Calc.

  • Recatevi in Accessori → Screenlents
  • Nella finestra di Screenlents selezionate Calc

E in seguito spuntate le opzioni a sinistra

  • Attiva/Ferma
  • Avvia automaticamente al login

In questo modo Calc comparirà in alto a sinistra della scrivania, e anche se il computer si spegnerà e avvierà, comparirà ugualmente.

Problemi comuni

Può capitare che, durante l’attivazione di un widget, esso non si veda.

Il problema viene riscontrato quando l’utente ingrandisce il pannello superiore in modo spropositato, sotto il quale, il widget viene caricato per le sue impostazioni standard (in alto) e può risultarne quindi nascosto.

Quindi per rivedere i propri widget basta

  • Tasto destro sul pannello superiore di Ubuntu Proprietà
  • Abbassate la dimensione del pannello a 24 pixel (standard)
  • Clic su Chiudi

E saranno nuovamente visibili.

While – Utilizzi del ciclo iterativo

Premessa

Questo articolo è molto vecchio e l’autore di questa pagina nel frattempo non è più un bimbominkia e quindi si vergogna molto di quanto qui è stato scritto. Questi contenuti comunque rimarranno online per aiutare a ricordarsi di quanto si era ignoranti in Informatica solo pochi anni fa.

Ciclo infinito alert javascript - Reyboz blog

Il ciclo while si utilizza per ripetere un operazione solo finchè una funzione logica è vera. Cioè:

  • Controlla una formula logica
    • Se risulta vera esegue un comando fintanto che la funzione logica è vera
    • Se risulta falsa esce dal ciclo

Con un esempio:

  • Controlla se x è minore di 10
    • Se risulta vera esegue x=x+1 fintanto che x è minore di 10
    • Se risulta falsa esce dal ciclo

Ora che abbiamo meglio in testa cosa fa il ciclo while, proviamo a tradurre questo esempio in linguaggio javascript. Creiamo quindi una variabile x=0 e proviamo a seguire i passaggi logici sotto celati.

x=0;
while (x<10)
{
x=x+1;
}
document.write(x);

Se il valore di x in questo caso è zero (o), al termine di questo ciclo quanto varrà?

Se abbiamo capito bene il while possiamo calcolarlo semplicemente vedendo i suoi passaggi:

All'inizio x=0
Inizio ciclo
x= 0 ( 0 minore o uguale a 10? Vero. x= 0+1)
x= 1 ( 1 minore o uguale a 10? Vero. x= 1+1)
...
x=10 (10 minore o uguale a 10? Vero. x=10+1)
x=11 (11 minore o uguale a 10? Falso. Interrompi while)
Fine ciclo
→ x=11

Esattamente il risultato che ci fornirà la pagina: 11.

Utilizzi del ciclo while

Ora che abbiamo capito come funziona, proviamo ad utilizzarlo per creare un’applicazione che crea una serie di finestre window.alert in successione, a seconda di quante finestre decidiamo di visualizzare in precedenza.

Questo è il codice javascript:

contoallarovescia=10;
while(contoallarovescia==0)
{
window.alert("Mancano ancora "+contoallarovescia+" finestre!);
contoallarovescia=contoallarovescia-1;
}

Se volete potete provare il ciclo con questo link di prova. Buona navigazione.